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      E usano di far grandissimi fuochi, massimamente appresso le stalle, per iscaldar gli animali; e alle volte avviene che si leva il vento e vi fa attaccar il fuoco, di maniera che se n'abbrucciano le stalle; ma le bestie sono preste a fuggire. Per tal cagione essi non fanno a dette stalle muri d'alcuna sorte, percioché non danno lor maggior privilegio di quello che diano alle case, che detto abbiamo. I leoni e i lupi ne fanno grandissimo guasto. I costumi e l'abito di costoro sono come quelli dei sopradetti, fuor che questi abitano in dette capanne e quei in case murate. Quivi fui l'anno novecentodiciasette, tornando di Dara a Fez.
     
     
      Dedes monte.
     
      Dedes è ancora egli un monte alto e freddo, dove sono molte fontane e boschi; e incomincia dal monte di Magran dal lato di ponente, e finisce ne' confini del monte di Adesan, e confina dalla parte di mezzogiorno col piano di Todga. È lungo circa ottanta miglia. Su la cima del detto monte è una città antica e rovinata, e veggonsi ancora le sue vestigia, che sono certi muri grossi fatti di pietra, e truovasi alcuna di queste pietre scritta con lettere che non vengono intese da alcuno. Tiene il popolo che quella città fusse fabricata da' Romani, ma io nelle croniche africane non truovo autore che 'l dica né che faccia menzione di questa città, eccetto serif Essacalli, che scrive nella sua opera di certa città detta Tedsi, ne' confini di Segelmese con Dara: ma egli non dice che sia edificata nel monte Dedes. Noi tuttavia giudichiamo esser quella, percioché non si vede in quella regione altra città.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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