È tutta piana e si stende da ponente a levante ottanta miglia, e da Atlante all'Oceano circa sessanta; questa provincia fu veramente il fiore di tutte quelle regioni, percioché in lei si contenevano circa quaranta città e trecento castella, abitate da molti popoli del lignaggio degli Africani barbari.
Nell'anno trecentoventitre di legira fu la detta provincia sollevata da un certo predicator eretico, che fu detto Chemim figliuol di Mennal. Costui persuase al popolo che non dovesse dar tributo né obbedienza ai signori di Fessa, per esser uomini ingiusti, ed eziandio perché esso era profeta: di maniera che in poco tempo egli ebbe in mano il temporale e spirituale della provincia. E incominciò a far guerra a' detti signori, li quali, avendo guerra allora con il popolo di Zeneta, furono astretti a patteggiar con costui in questo modo, che esso si godesse Temesna e questi Fessa, senza che alcuno turbasse l'altro. Regnò egli trentacinque anni, e durarono i suoi seguaci nella provincia circa anni cento.
Ma poi che il re Giuseppe col popolo di Luntuna ebbe edificato Marocco, subito incominciò ancora egli a tentar d'insignorirsi di questa provincia, e mandò molti catolici e dotti uomini a ricercar di rimovergli da quella eresia e darsi a lui senza guerra. Ma questi col principe loro, che fu nipote del detto predicatore, si ragunarono in la città di Anfa e si risolsero d'ammazzar quegli ambasciatori, il che fecero. Dipoi congregorno uno esercito di cinquantamila combattenti, deliberati in tutto di scacciar di Marocco e di tutta quella regione il popolo di Luntuna.
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