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      Questa città fu molto civile e abbondante, percioché tutti i suoi terreni sono bonissimi per ogni sorte di grano, e ha invero il piú bel sito di città che sia nell'Africa. Ha d'intorno di pianura circa a ottanta miglia, eccetto dalla parte di tramontana, che c'è il mare. Dentro di lei vi furono molti tempii, botteghe bellissime e alti palazzi, come ora si può veder e giudicar per le reliquie che vi si truovano. Vi furono eziandio molti giardini e vigne, e oggidí vi si coglie gran quantità di frutti, massimamente melloni e citrioli, i quai frutti incominciano a divenir maturi al mezzo d'aprile, e gli abitatori gli sogliono portar a Fez, percioché quei di Fez tardano piú. Vanno le genti molto ben in ordine del vestire, percioché hanno sempre avuto lunga pratica con mercatanti di Portogallo e inglesi, e vi sono tra loro degli uomini assai dotti.
      Ma per due cagioni avvenne il danno e la rovina loro: l'una fu perché volevano viver in libertà senza aver modo; l'altra perché solevano tener dentro il lor picciol porto certe fuste, con le quali facevano grandissimi danni all'isola di Calix e a tutta la rivera di Portogallo, in tanto che 'l re di Portogallo deliberò di distrugger la detta città. Per il che egli vi mandò un'armata di circa cinquanta navili, con uomini da combatter e molta artiglieria; ma quei della città, come viddero avicinar l'armata, cosí tolte le lor piú care robbe e ragunati tutti insieme fuggirono alla città di Rabat e di Sela, e abbandonarono la lor terra. Il capitano dell'armata, che di ciò niuna cosa sapea, si mise in ordine per dar la battaglia; ma vedendo che non vi erano difensori, avedutosi del fatto, fece smontar le genti, le quali con tanto empito entrarono nella città che nel termine d'un dí la scorsero e saccheggiarono tutta, abbrucciarono le case e da molte parti disfecero le mura della città, la qual è rimasa ora disabitata.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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