Fuori della città circa a un miglio sono presso a venti fornaci dove si fa la calcina, e altrettante dove si fanno le pietre per le bisogne delle fabriche delle possessioni e del tempio. Il tempio ha d'entrata dugento ducati in qualunque giorno, ma vi si spende piú che la metà nelle cose sopra dette, senza ch'ogni tempio o moschitta, che non abbia entrata, questo tempio di molte cose fornisce; quello che avanza si spende a commune utilità della città, percioché il commune non ha entrata di niuna sorte. È vero che a' nostri dí i re sogliono farsi prestar di gran danari al sacerdote del tempio, né perciò ve gli rendono giamai.
Sono in detta città due collegi di scolari, molto ben edificati, con molti ornamenti di mosaico e di travi intagliati, e quale è lastricato di marmo e qual di pietre di maiolica. In ciascun di questi collegi sono molte camere, e tal ve n'è che n'ha cento, e qual piú e qual meno, e tutti furon edificati da diversi re della casa di Marin. Ve n'è uno, che nel vero è cosa mirabile e di grandezza e di bellezza, il qual fu fatto fabricar dal re Abu Henon. E in lui ha una bellissima fontana di marmo ch'è capace di due botte d'acqua, e per entro passa un fiumicello in un canaletto che ha il fondo molto ornato, e cosí le rive, di marmo e di pietre di maiolica. E sonvi tre loggie con le cube coperte d'incredibil bellezza, e d'intorno sono colonne fatte in otto anguli attaccate al muro di diversi colori, e dal capo di ciascuna colonna all'altra sono archi ornati di mosaico, d'oro fino e d'azzurro.
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Marin Abu Henon
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