Che in vero, trattone fuori questo vizio, il regno di Fez contiene uomini di maggior bontà che siano in tutta l'Africa. Con questi adunque cosí fatti ostieri non sogliono tener pratica (come s'è detto) se non uomini ribaldi e di sangue vile, percioché né letterato, né mercatante, né alcun uomo da bene artigiano pur solamente parla loro, ed è similmente interdetto a quelli d'intrar nei tempii e nelle piazze dei mercatanti, e cosí alle stufe e alle case loro. Meno possono tener l'osterie che sono appresso il tempio, nelle quali alloggiano i mercatanti d'alcuna rara qualità. E tutto il popolo grida loro la morte. Ma, perché i signori se ne servono (come io dissi) nelle bisogne del campo, gli lasciano starsi in tal disonesta e pessima vita.
Mulini.
Dentro la medesima città sono presso a quattrocento mulini, cioè stanze di mole, percioché vi può esser un migliaio di mulini; conciosiacosaché i detti mulini sono fatti a modo di una gran sala e in colonne, e in alcuni alberghi di quella si truovano quattro, cinque e sei mole. È una parte del contado che macina dentro la città, e sonvi certi mercatanti, detti i farinai, i quali tengono mulini a pigione, e comperano il grano e fannolo macinare. Poscia vendono la farina nelle botteghe, che tengono pur a pigione, e di ciò ne cavano buona utilità, percioché tutti gli artigiani, che non hanno tanta facultà che si possino fornir di grano, comperano la farina a queste botteghe e fanno far il pan in casa. Ma gli uomini di qualche grado comperano il grano, e lo fanno macinar a certi mulini che sono diputati per li cittadini, pagando di macina due baiocchi per roglio.
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Fez Africa
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