Per la detta rocca passa un fiume, alle bisogne e a' commodi di questo governatore.
Magistrati e modi di governare e d'amministrar giustizia, e costume di vestire.
Nella città non sono se non alcuni piccioli uffici e magistrati, i quali hanno carico d'amministrar la ragione. V'è il governatore, che è sopra le cause civili e le criminali; un giudice, il quale è preposto a ragion canonica, cioè alle leggi tratte dai libri maumettani; e un altro giudice che è quasi luogotenente del primiero, e attende alle cose del matrimonio e repudio, ed esaminar testimoni, e anco universalmente rende ragione. È poscia l'avvocato al quale si consulta della legge e a cui si fanno l'appellazioni dei giudici, o quando essi s'ingannano, o quando danno la sentenza per autorità di qualche meno eccellente dottore. Il governatore gode gran quantità di danari delle condennagioni che in diversi tempi si fanno; e quasi tutta la somma della giustizia che a un reo si suol dare, è l'esser frustato nella presenza del governatore, e gli si danno cento, dugento e piú scopature. Poi al frustato il boia mette una catena al collo e in tal modo lo conduce per tutta la città, ignudo tutto eccetto le parti vergognose, che gli ricuopre con una braca; e il barigello l'accompagna, gridando sempre il boia e publicando il male ch'egli ha fatto: infine egli è de' suoi panni rivestito e ritornato in prigione. E alle volte aviene che se ne menano molti incatenati insieme. Il governatore ha per qualunque reo un ducato e un quarto, cosí di ciascuno che entra nelle prigioni ha certo censo, il quale gli è dato partitamente da certi mercatanti e artigiani a questo deputati.
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