Ma fa di bisogno ch'ei primieramente passi per cinquanta gradi di disciplina: e benché esso pecchi avanti che abbia passati i cinquanta, Iddio piú non gli ascrive il peccato. E questi invero fanno strani e inestimabili digiuni ne' principii; dipoi pigliano tutti i piaceri del mondo. Hanno eziandio una stretta regola, fatta da uno eloquente e dotto uomo in quattro volumi, il cui nome fu Essehrauar de Sehrauard, città in Corasan.
V'è un altro auttore, detto Ibnul Farid, il quale recò tutta la sua dottrina in versi molto leggiadri; ma i detti versi sono tutti pieni d'allegorie, né pare che d'altra cosa trattino che d'amore. Perciò uno, detto Elfargani, comentò la detta opera, e trasse di lei la regola e i gradi che si debbono passare. Fu questo poeta di tanta eleganza, ch'altro i seguaci di queste sette non usano di cantare ne' lor conviti che i versi suoi, percioché da trecento anni in qua non fu mai una lingua piú culta di quella serbata di lui. Tengono costoro che le sfere e il fermamento, gli elementi, i pianeti e tutte le stelle siano un dio, e che niuna fede né legge possa essere in errore, percioché tutti gli uomini nel loro animo si pensano d'adorar quello che merita d'essere adorato. E credono che la scienza di Dio si contenga in un uomo, che è detto elcotb, eletto e partecipe di Dio, e in quanto al sapere come Dio. Ce ne sono quaranta altri uomini appresso loro, i quali sono appellati elauted, cioè li tronchi, percioché essi sono di minor grado e di minor scienza. Quando muore lo elcotb, da questi quaranta un altro se ne crea, e questo si sortisce dal numero di settanta.
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