Il simil danno sostenne dipoi dal re di Granata, il quale presala, oltre le rovine, tutti i nobili e ricchi fece venire in Granata. Poi, negli anni ottocentodiciotto, fu presa da un'armata del re di Portogallo, e quelli che v'erano dentro fuggirono. Ma Abu Said, allora re di Fez, per sua dappocaggine non si curò di riacquistarla, anzi, quando alle sue orecchie pervenne la nuova, trovandosi fra conviti e danze, non volle per quello avviso che s'interrompesse la festa. Permise poi la man di Dio che egli miseramente una notte fu ucciso da un suo antico secretario, di cui molto si fidava, insieme con sei suoi figliuoli, percioché il detto re volse impacciarse con la moglie del detto: che fu gli anni ottocentoventiquattro di legira; rimase allora il regno di Fez vedovo circa a otto anni. Fu poi trovato un suo piccolo figliuolo nasciuto d'una cristiana, che la notte degli omicidi era fuggita in Tunis: questi fu Habdulac, l'ultimo re della casa di Marin, e fu ancora egli ucciso dal popolo, come si disse disopra.
Tetteguin.
Tetteguin è una piccola città edificata dagli antichi Africani, discosta dallo stretto circa a diciotto miglia e dal mare Oceano circa a sei. I maumettani la presero nel tempo che tolsero Sebta a' Gotti. Dicesi che i Gotti, allora che l'ebbero acquistata, diedero il dominio a una contessa, la quale aveva un solo occhio, e veniva ogni settimana alla città per riscuotere l'utile che ne traeva: e perché ella aveva solamente un occhio, gli abitatori chiamarono la città Tetteguin, il che nella lingua africana significa «occhio». D'indi a certo tempo i Portogallesi diedeno battaglia a questa città, e l'ebbero, e il popolo si fuggí.
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