Nel resto è tutta misera e gli uomini non si pascono d'altro che di pane di orzo, di sardelle e di cipolle. Quando io fui in questa città, non vi potei far dimora piú d'un giorno, per la molta puzza delle sardelle, che annoia tutto quel luogo.
Gebha.
Gebha è una piccola città ben murata, la quale fu edificata dagli Africani sul mare Mediterraneo, discosta da Bedis circa a ventiquattro miglia. Questa alle volte è abitata e alle volte no, secondo la provisione che corre a quegli che n'hanno il governo e custodia. È cinta tutta d'aspro terreno, dove sono molte fontane e boschi, e vi sono d'intorno certe vigne e terreni di frutti. Quivi non è né edificio né tetto che dire si possa bello.
Mezemme.
Mezemme è una gran città posta sopra una piccola montagna sul mare Mediterraneo, nel confino della provincia di Garet, e di sotto di lei è una gran pianura, la quale ha di larghezza circa a dieci miglia e di lunghezza ventotto verso mezzogiorno. Per mezzo la detta pianura passa il fiume Nocore, che divide Errif da Garet, e in lei abitano certi Arabi, quali coltivano i terreni e ne raccolgono gran quantità di grano, del quale in sua parte ha il signore di Bedis circa a cinquemila moggia.
Anticamente questa città fu molto civile e molto abitata, ed era sedia del signor della detta provincia; ma fu due volte rovinata. La prima per lo pontefice del Caraoan, il quale si sdegnò ch'el signor di lei ricusava di dargli il consueto tributo, e presala la fece saccheggiare e abbruciare. Al signore fu tagliata la testa e mandata al Caraoan su la punta d'una lancia, e fu negli anni trecentodiciotto di legira.
| |
Africani Mediterraneo Bedis Mediterraneo Garet Nocore Errif Garet Arabi Bedis Caraoan Caraoan
|