V'è gran copia di noci, e di quelle si fornisce Fez e le vicine cittadi; tutta la uva che raccolgono è negra, e fassene bello e grosso zibibbo e assai dolce; fansi ancora mosti cotti e grandissimi vini. Gli abitatori vanno tutti vestiti di sacchi di lana, e sono cotai sacchi della sorte che si veggono in Italia schiavine, e son fatti con nere e bianche liste. Hanno eziandio questi sacchi certi cappucci che si pongono in testa, talmente che chi gli vede piú tosto bestie che creature umane gli giudica. Il verno i mercatanti delle noci e zibibbo che vanno da Fez al detto monte, ma ivi truovano per lor cibo né pane di frumento né carne, solamente cipolle e sardelle salate, che quivi sono carissime, usano di mangiare mosto cotto e minestre di fava, le quali quei del monte hanno per miglior cibo che sia tra loro; e il mosto cotto mangiano col pane.
Beni Gualid monte.
Beni Gualid è un monte molto alto e difficile, gli abitatori del quale sono ricchi, perché hanno moltissime vigne d'uva negra per far zibibbi. Hanno terreni eziandio assaissimi di mandorle, di fichi e di olivi; oltre a ciò non pagano tributo al re di Fez, fuori che per ciascun casale quasi un quarto di ducato, sí che possono andar sicuramente in Fez a comperare e vendere. E se alcun torto vien lor fatto, quando qualche parente dell'offenditore si conduce al monte loro, nol lasciano ritornare alla città per insino che essi non sono minutamente sodisfatti d'ogni lor danno. Gli uomini vanno ben vestiti e ornati, e ogni malfattore bandito di Fez è sicuro nel monte loro: anco gli fanno le spese per fin ch'egli vi sta.
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