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      Selelgo monte.
     
      Selelgo è un monte tutto ripieno di boschi, i quali sono d'alberi altissimi di pini; e sonvi molti gran fonti. Né gli abitatori hanno alcune case fatte di muro, ma tutte le lor case sono di stuore di giunchi marini, le quali agevolmente si possono mutare di luogo a luogo, percioché fa loro di bisogno di lasciare il detto monte al tempo del verno e abitare nel piano. E come è finito il mese di maggio, gli Arabi si partono dal diserto; allora essi fanno insieme due buoni uficii: l'uno è di fuggir gli Arabi, l'altro di trovare i luoghi freschi, il che è utile a loro e alle bestie, percioché hanno molte pecore e capre. E gli Arabi, venendo il verno, ritornano al diserto, perché ivi è piú caldo e i camelli non molto vivono ne' luoghi freddi. Nel detto monte sono molti leoni, leopardi e simie, le quali a chi vede par di vedere uno esercito di gente armata, in tanta copia ve ne sono. Quivi è un capo d'acqua grossissimo, che esce con tanta furia che io ho veduto gettar nella buca donde nasce l'acqua una pietra di peso di cento libbre, e la pietra veniva mandata adietro dalla velocità dell'acqua; e da questo capo ha principio Subu, che è il maggior fiume di Mauritania.
     
     
      Beni Iasga monte.
     
      Beni Iasga monte è abitato da un popolo ricco e molto onesto circa alla pulitezza del vivere civile; ed è vicino al sopradetto monte dove nasce il fiume, il quale fra certe alte rupi passa vicino. Gli abitatori, per passar da una parte all'altra, v'hanno fabricato un ponte mirabile in questo modo: hanno piantati duoi pali grossi e saldi da cadauna parte del fiume, e sur ogni palo v'hanno attaccate certe girelle, e fanno passare da una banda all'altra certe grosse funi fatte di giunchi marini, le quali passano per le dette girelle; e su le funi v'è attaccato un sportone grande, grosso e forte, dove agiatamente possono star dieci persone, e come uno vuol passare, entra nel detto sportone e comincia a tirare da due bande le funi attaccate allo sportone, e le funi vanno facilmente per le girelle e a questo modo il sportone passa all'altra banda.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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