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      Una fiata, trovandomi a passar nel detto sportone, mi fu detto che già gran tempo vi volsero montare dentro piú persone che 'l non capeva, e per il soverchio carico si sfondrò il sportone, e parte delle genti caddero nel fiume e parte s'attaccorno con le mani alle funi, le quali con gran fatica si salvarono: ma quelle che caddero nel fiume non furono mai piú vedute. A me s'arriciarono i capegli quando ciò raccontato mi fu, perché il ponte è posto fra la cima di due monti, di maniera che tra l'altezza del ponte e l'acqua vi sono centocinquanta braccia di distanza, e l'uomo che è appresso il fiume a chi è sopra il ponte pare lungo una spanna. Hanno gli abitatori gran numero di bestiami, perché nel monte non sono molti boschi; e la lor lana è finissima, e le lor donne ne fanno panni che paion di seta, e di questi coltre e i loro abiti: le quai coltre si vendono in Fez tre, quattro e dieci ducati l'una. Cavano ancora dal monte assai olio. Ma sono sottoposti al re di Fez, e l'entrata è indirizzata al castellano della vecchia Fez: che può essere circa a ottomila ducati.
     
     
      Azgan monte.
     
      Azgan monte confina con Selelgo dalla parte di levante, e da quella di ponente col monte Sofroi, e da mezzogiorno con i monti che sono sopra al fiume Melulo, e da tramontana con le pianure del territorio di Fez. Ha per lunghezza circa a quaranta miglia e per larghezza quasi quindici. È molto alto, e tanto freddo che non vi si può abitare altra parte che la faccia che risponde verso Fez, la quale è tutta piantata d'olive e d'altri frutti; e nasconvi molti fonti che caggiono nel piano, dove sono buoni terreni per seminare orzo, lino e canapo, che nasce in gran quantità in cotai luoghi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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