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      Nel detto tempio era una fontana, la qual si vede fin ora, ma il tempio e la città furon distrutti dai maumettani, né alcun vestigio ne rimane. La fonte prima fa un laghetto, e poi va discorrendo per tanti rivoli che tutti quei circoiti sono paludi.
     
     
      Mahdia città.
     
      Mahdia è una città edificata fra Atlante in mezzo de boschi e capi d'acqua, quasi nel piano; ed è discosta dalla sopradetta circa a dieci miglia. La quale fu edificata da un certo predicatore nasciuto in quelli monti, nel tempo che 'l popolo di Zaneta dominava la città di Fez; ma, dapoi che entrò il popolo di Luntuna con il re Giuseppe, la detta città fu saccheggiata e rovinata, né altro vi rimase che un tempio assai bello e quanto era delle sue mura: per il che gli abitatori del monte divennero vili e soggetti del re di Fez. E questo fu negli anni 515 di legira.
     
     
      Sahblel Marga, che significa «il piano del prodo».
     
      Sahblel Marga è un piano largo circa a trenta miglia e lungo circa a quaranta, fra i monti che sono parte di Atlante; e ne' detti monti sono molti boschi d'alberi altissimi, nei quali, dentro le lor capanne l'una discosta dall'altra, abitano molti carbonari: hanno questi molte fornaci di carboni, dei quai se ne possono caricar cento some. Molti di quelli che stanno ne' boschi comperano di questi carboni, e gli rivendono in Fez. Sono in detti boschi molti leoni, li quali non rade volte mangiano qualche uno di questi carbonari. Dal monte si portano a Fez molti belli travi e tavole di diverse sorti; ma il piano è tutto aspro, e pieno di certe pietre negre e sottili a modo di piana tavola, né alcuna cosa vi nasce.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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