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      E poi che i tre pervennero ai quattro buchi, si risolsero d'andare l'uno diviso dall'altro: ma come l'uno si spartí, gli altri due, un de' quali era il mio amico, s'inviarono insieme. Né avevano appena camminato un quarto di miglio, che incontrarono molti pipistrelli, o vogliamo dir nottole, i quali volavano d'intorno alle lanterne, e tanto percoterono con l'ali che ve ne spensero una. I due, seguitando pure il loro cammino, trovarono i pozzi dell'acqua viva, e d'intorno viddero biancheggiar molte ossa bianche d'uomini morti, e cinque o sei lanterne, qual molto vecchia e qual nuova. Ma quivi, non vedendo in quei pozzi altro che acqua, tornarono adietro; né erano ancora a mezzo cammino che la forza d'un vento, che d'improviso nacque, estinse l'altra lanterna, di maniera che, poscia che furono andati alquanto spazio senza vedervi errando e brancolando per quelle tenebre, non sapendo trovar la via d'uscir fuori, al fine stanchi e disperati si gettarono a terra piangendo e porgendo voti a Dio e promettendo, se di quindi uscivano vivi, di mai piú tornarci. Quegli che aspettavano di sopra, veggendo che doppo molte ore nessun di questi tornava, dubitarono di qualche inganno. Laonde cinque di loro con buone lanterne in mano e con focili si calarono giú, e mentre camminavano per quei luoghi, sempre gridando e chiamando i loro compagni, finalmente trovarono i due, i quali stavano nella forma che s'è detta; ma il terzo non poterono essi vedere dove si fosse, per il che senza lui ritornarono di sopra.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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