Fu poi riabitato da certi uomini che vivono a guisa di religiosi, e sono molto onorati dal re di Telensin e dagli Arabi. Questi danno mangiare e bere graziosamente a tutti i passaggieri tre dí per l'ordinario de bando. Le case del detto castello sono basse e triste: i muri hanno di creta e i coprimenti di paglia. Appresso il castello passa un capo d'acqua, della quale ne adacquano i loro terreni, percioché questo paese è tanto caldo che, se non si adacquasse, non vi potrebbe nascere frutto alcuno.
Guagida città.
Guagida è una città antica, edificata dagli Africani in una pianura molto larga, discosta dal mare Mediterraneo circa a quaranta miglia verso mezzogiorno, e da Telensin quasi altretanto. Da mezzogiorno e da ponente confina col diserto di Angad; e tutti i suoi terreni sono abbondantissimi, e d'intorno la città v'ha molti giardini, massimamente d'uva e di fichi. Per la città passa di dentro un capo d'acqua, della quale gli abitatori si servono e per bere e per altre cose necessarie. Le sue mura furono molto forti e alte, e cosí furono le case e le botteghe fatte con bella sorte d'edificio; gli abitatori ricchi, civili e valenti: ma nelle guerre che seguirono tra i re di Fez e i re di Telensin, per aversi ella accostata ai re di Telensin, fu questa città saccheggiata e distrutta. Ma acchetate le guerre s'incominciò ad abitare, e molte case vi furon rifatte; ma invero non ritornò al primiero essere, né vi sono ora piú che millecinquecento case abitate, e gli abitatori sono poveri, sí come quelli che pagano tributo al re di Telensin e agli Arabi lor vicini nel diserto di Angad, i quali vanno vestiti a modo di contadini, con panni grossi e corti.
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