Gli abitatori furono nobili e civili, e quasi tutti lavoravan bambagio o tele; e le case sono bellissime e addornate, e cadauna ha un pozzo d'acqua viva e dolce, e nella corte hanno viti fatte in pergole. Le lor case sono saleggiate di mattoni coloriti, e cosí li tetti delle camere e li muri tutti rivestiti e adornati di musaichi. Ma come s'intese la presa d'Oran, tutti abbandonoron la città, la qual rimase disabitata, eccetto che 'l re di Telensin usa di mandare un castellano nella rocca della terra con qualche fante, non per altro se non per dar aviso quando giunge qualche nave di mercatanzia. E fin al presente le possessioni di detta terra fanno frutti in quantità, come ciriegie, crisomeli, pomi, peri, persiche, fichi infiniti e olive, ma non c'è chi gli raccoglia; e sono sopra un fiume che passa vicino alla terra, dove erano fabbricati li mulini per macinare i grani. Io, passandovi appresso, ne presi gran dolore e compassione, considerando la calamità nella qual detta città era venuta. E mi trovavo con un secretario del re di Telensin, il qual andò per aver la decima d'una nave de Genovesi, la qual portò tanta robba di Europa che forní Telensin per cinque anni: e la decima che toccò al re fu di quindecimila ducati d'oro in oro, secondo che detto secretario mi mostrò.
Haresgol città.
Haresgol fu una città grande e antica, edificata dagli Africani sopra uno scoglio cinto dal mare Mediterraneo d'ogni lato, eccetto dalla parte di mezzogiorno, dove è una via che per la costa del detto conduce alla terra ferma.
| |
Oran Telensin Telensin Genovesi Europa Telensin Africani Mediterraneo
|