Pagina (401/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Fa circa ottomila fuochi, cioè quella parte ch'è abitata: ma s'ella fusse tutta ripiena d'abitazioni, ne farebbe piú di ventiquattromila, percioché questa città s'estende tanto per larghezza verso il monte ch'è una cosa incredibile. Le case di lei sono tutte belle; è fornita di tempii, di collegi, dove sono assai scolari e dottori che leggono delle leggi e anche delle cose naturali; vi sono monasteri per li loro religiosi, stufe, osterie e spedali, tutti belli edifici e ben fatti; le sue piazze sono similmente belle e bene ordinate. È vero che per tutta la città sono molte ascese e molte discese, di maniera che, ogni poco tratto che vi si cammina, è di bisogno o di scendere o di poggiare. Di verso il monte è una gran fortezza e ben murata, ma addorna di tanti musaichi e di gessi cavati e di legni intagliati, con lavori stupendi di azurri oltramarini, che vagliono molto piú gli ornamenti che le mura.
      I cittadini della detta città furono molto ricchi, e solevano armar molte fuste e galee, le quali mandavano a rubare a' lidi di Spagna, intanto che da questo nacque il disfacimento della città, perché vi fu mandato il conte Pietro Navarra a prenderla. Gli abitatori di questa città vivono assai miseramente, perché li terreni loro sono molto magri per far grani, ma per frutti sono perfetti. Intorno della città vi sono infiniti giardini copiosi di frutti, e massime fuori della porta che va verso levante; vi sono molti monti aspri e pieni di boschi, dove si truovano infinite simie e leopardi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Spagna Pietro Navarra