Ma il loro terreno è aspro, è solamente buono per orzo e per lino, ed eziandio per canapo, che quivi in gran quantità nasce. Hanno similmente molte noci e fichi, le quali per mare sogliono portare a Tunis con alcuni piccoli navili. E questo castello sempre ha serbato la sua libertà, a mal grado del re di Buggia e del re di Tunis, percioché non si può assediare. Pure di propria volontà le genti si diedero a Barbarossa, il quale d'altro tributo non le gravò che d'alcune decime di grano e di frutti, cose che sempre furon lecite e usate di prendersi.
Mesila città.
Mesila è città antica ed edificata dai Romani ne' confini dei diserti di Numidia fra terra, discosta da Buggia circa a 140 miglia. Le mura che la cingono sono belle, ma brutte le case. Gli abitatori sono tutti artigiani e lavoratori di campi; vanno vestiti di vili e tristi panni perché sono molto poveri, sí perché la metà della loro entrata è usurpata dagli Arabi loro vicini, e sí perché il re di Buggia gli ha molto astretti. E io, passando per la detta città, non potei aver tanta biada che solamente bastasse per dodici cavalli.
Stefe.
Stefe è una terra edificata da' Romani, discosta da Buggia 60 miglia verso mezzogiorno, passati li monti tutti di Buggia, in una bellissima pianura, murata di pietre belle e grosse fatte in forma quadre. Fu già civile assai e ben abitata, ma dapoi che v'introrno i maumettani è molto mancata, massime per causa degli Arabi, quali rovinorno gran parte delle mura, e non rimase in detta terra se non cento case abitate; ma vi resta il circuito grande della città, la qual cosa ho veduta andando da Fez a Tunis.
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