Appresso il fiume, sotto le rupi dove si discende, sono alcuni gradi cavati per forza di ferro, e vicino al detto fiume è una loggia, fatta in volte e tutta tagliata con stromenti di ferro, di maniera che 'l tetto, le colonne e il pavimento sono tutti d'un pezzo: e le donne della città usano lavar lor panni nella detta loggia. Discosto dalla città quasi tre tratte di mano è un bagno, il quale è una fontana d'acqua calda che si sparge fra certe pietre grosse; e ivi si truova infinita quantità di tartaruche over bisce scodellaie, le quali sono avute dalle femine per maligni spiriti, e come ad alcuna per qualche accidente vien la febbre o altro male, dicono essere per cagione di queste tartaruche. E subito, in rimedio di ciò, ammazzano alquante galline bianche e pongonle dentro una pignatta con tutte le lor piume, e attaccando d'intorno la pignatta molte candele di cera piccole, portano queste cosí fatte cose alla fontana e lí presso le lasciano: e molti buoni compagni, come vedono alcuna donna che va verso questa fontana con la pignatta e la gallina, la seguitano, e come la è partita pigliano la pignatta con la gallina e se la cuocano e mangianla. Piú lontano della detta verso levante è un fonte di viva e fresca acqua, vicino al quale è uno edificio di marmo, dove sono intagliate alcune figure, come io ne ho veduto in Roma e per tutta l'Europa. E il volgo si crede che quella anticamente fusse una scuola di lettere, nella quale essendo il maestro e i discepoli persone viziose, per loro peccati messer Domenedio quelli e la scuola in marmo trasformasse.
| |
Roma Europa Domenedio
|