Il terzo in ordine e dignità è il castellano, il quale ha cura dei soldati del castello, delle fabbriche del detto e dei palazzi del re, e dei prigioneri che sono posti in esso castello per cose di molto momento; similmente ha autorità di far ragione a chi gli viene innanzi, non altrimenti che se egli fusse la propria persona del re. Il quarto è il governatore della città, il quale è sopra le cose capitali e castiga ciascuno secondo la gravezza del delitto. Il quinto è il maggior secretario, che scrive e risponde in nome del re e ha autorità di potere aprir le lettere di ciascuno, eccetto dei due sopradetti. Il sexto è il maestro della sala: costui ne' dí del consiglio tien cura d'ornare la stanza di tapeti e le mura di panni, e d'assegnare a ciascuno il proprio luogo, comandando ai cursori per nome del re che diano gli avisi che accadono nel detto consiglio, o di prender qualche grande uomo; e questo tale ha molta domestichezza col re, percioché gli può favellare quando vuole. Il settimo è il tesoriere, il quale è tenuto di ricevere i danari dai ministri e assegnargli alle mani d'alcuni che sono diputati alla cassa, e di dispensarli secondo i mandati del re o dell'uficial maggior, con sottoscrizione di mano del re. L'ottavo è il gabelliere, il quale riscuote le gabelle delle robbe che vengono nella città da terra e il censo dei mercadanti forestieri, che sono due e mezzo per cento; e tiene gran moltitudine di sbirri, i quali, come veggono entrare alcun forestiere che dimostri nell'apparenza d'essere uomo di qualche riputazione, l'appresentano al gabelliere o, non vi essendo egli, lo tengono in prigione fin che viene, il quale poi gli fa pagare un tanto dei danari che ha seco, faccendogli far molti giuramenti.
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