Il sito del quale è in una campagna di arena diserta, dove non nasce né albero né grano, e questo e ogni altro frutto pertinente al vivere è portato dalla riviera del mare, o da Susa o da Monaster o da el Mahidia, che son tutte lontane 140 miglia. E discosto da questa città 12 miglia è un monte detto Gueslet, nel quale rimangono certe vestigia degli edifici romani: e in lui sono molti fonti e terreni di carobe, le quali si portano al Cairaoan, dove non è né fonte né pozzo d'acqua viva, eccetto qualche cisterna. Ma di fuori della città sono certe conserve d'acqua antiche, le quali con le pioggie s'empiono: ma passato il mese di giugno non vi si truova acqua, percioché gli abitatori ne danno bere alle lor bestie. Gli Arabi vengono la state a starsi d'intorno alla detta città, i quali raddoppiano la carestia del grano e dell'acqua, ma fanno venire abbondanza di carne e di datteri, i quali portano dalle città di Numidia, discoste dalla detta circa a 170 miglia.
In questa città molto fiorí un tempo lo studio della legge, di maniera che la piú parte dei dottori d'Africa sono creati in essa. Ora la detta città, dopo il guasto che di lei fecero gli Arabi, cominciò a esser riabitata, ma miseramente: e gli abitatori d'oggi sono tutti poveri artigiani, e per la piú parte conciatori di pelle di agnelli e di capretti, e pellicciai, le cui pellicce si vendono nelle città di Numidia dove non si truova panno d'Europa; e di cotai mestieri assai parcamente vivono. Appresso l'esser gravati dal re di Tunis gli ha compiutamente ridotti ad estrema calamità, sí com'io vidi nel tempo d'un mio viaggio da Tunis a Numidia, dove era il campo del re di Tunis: e fu l'anno 922 di legira.
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