La cagione è che 'l mare Mediterraneo entra assai verso mezzogiorno, in modo che i luoghi che debbono esser temperati e buoni terreni sono tutti coperti dall'acque. La oppenione degli abitatori di questa riviera è che anticamente vi fusse gran spazio di terreni che s'estendessero verso tramontana, ma che per molte migliaia d'anni il mare con gli gran flussi gli abbi coperti, sí come si vede e conosce nelle spiaggie di Monestier, di el Mahdia, di Asfacos, di Capes e dell'isola del Gerbo e altre città che sono verso levante, le qual da spiaggie hanno poca profondità d'acqua, di maniera che alcuno va dentro il mare un miglio e dui, e l'acqua non gli aggiunge alla cintura. Adunque li luoghi che sono di tal sorte dicono esser terreni coperti modernamente dal mare. Tengono ancora gli abitatori che la loro città fusse piú verso tramontana, ma pel roder dell'acque sempre si sono venuti ritirando verso mezzogiorno; e dicono che fin ora si veggono case ed edifici sotto l'acqua.
Furono nella detta città molti tempii, e qualche collegio vi fu di scolari; medesimamente v'erano spedali, per dare alloggiamento a poveri e forestieri. Il cibo degli abitatori è parco e misero: usano il bezin e 'l besis d'orzo, percioché le vettovaglie che vengono portate in Tripoli non la tengono appena fornita un giorno, ed è ricco quel cittadino il quale può serbare per suo uso uno o due moggia di grano. Nondimeno questo popolo si dà molto al traffico, percioché la città è vicina a Numidia e a Tunis, e fino ad Alessandria non v'è altra città che questa.
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