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      E sono questi piedi di datteri maschi e femine: le femine fanno i frutti, e i maschi non producono altro che graspi de fiori. Ma è bisogno, prima che s'aprino i fiori della femina, torre un ramoscello coi fiori del maschio e innestarlo nel fior della femina, altrimenti i datteri nascono tristi, magri, e fanno l'osso molto grosso. Gli abitatori si nudriscono di sí fatti datteri, spezialmente ne' giorni che altro cibo non pigliano: il quale cibo è orzo in minestra e certi altri cibacci miseri, né usano mangiar pane se non nei dí solenni e nelle nozze.
      Nei castelli di questa provincia c'è poca civilità; pur vi sono degli artigiani e orefici giudei, come ne' suoi confini che rispondono verso Mauritania, sopra la strada che è fra Fez e Tombutto. Nondimeno in questi luoghi sono circa a tre o quattro città grosse, dove ci sono e mercatanti forestieri e del paese, e botteghe, e tempii molto ben forniti. La piú eccellente è appellata Beni Sabih, la quale ha un solo muro ed è divisa in due parti, ma governata da diversi capi, i quali le piú volte discordando combattono tra loro, massimamente nel tempo che si adacquano i terreni per la penuria dell'acqua. Gli abitatori di questa città sono uomini valenti e liberali, e usano di tenere in casa a loro spese un mercatante un anno e piú, né altro pigliano da lui che quello che egli secondo la sua discrezione gli lascia. Fra questi sono molti capi di parte, e di continovo vengono alle armi; e ogni parte si fa aiutare dagli Arabi loro vicini, ai quali danno molto buon salario, che è mezzo ducato per giorno, e di piú ancora a ciascun cavallo che combatte per loro: ma gli pagano giorno per giorno per quei pochi dí quando fanno i fatti d'arme.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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