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      E da certo tempo in qua sogliono adoperare archibusieri e schioppi, e sanno meglio tirar che uomini ch'io abbi mai veduto, perché darebbono nella punta d'un ago, e con i detti archibusi n'amazzano assai fra loro.
      Nasce nel detto paese gran copia d'endico, che è certo colore che somiglia al guasto, del quale ne fanno baratti con i mercatanti di Fez e di Telensin. I grani vi sono assai cari, ma ve n'hanno per datteri, e sono loro recati da Fez e d'altre vicine cittade. Hanno poco numero di cavalli e similmente di capre, e a' cavalli, in luogo di biada, danno datteri e di quel fieno che si truova nel regno di Napoli, detta farfa; e alle capre danno gli ossi dei datteri da loro primieramente rotti, e per questo cibo le capre ingrassano e abbondano di latte. Sogliono mangiar molta carne di becchi vecchi, e cosí di camelli vecchi, che è cosa tristissima. Somigliantemente allevano dei struzzi e gli mangiano: la lor carne ha del sapore del gallo, ma è dura e puzza oltre modo, e massimamente quella delle coscie, che è viscosa. Le donne sono belle, grasse e piacevoli, e molte ve ne sono da partito. Tengono schiave e schiavi negri, i quali figliano, e poscia adoperano i figliuoli e i padri nei loro servigi: per questa cagione molti di costoro son bruni e pochissimi sono bianchi.
     
     
      Segelmesse.
     
      Segelmesse è una provincia detta dal nome della città principale, la quale s'estende sul fiume Ziz, incominciando dallo stretto che è vicino alla città di Gherseluin, e va verso mezzogiorno centoventi miglia, insino a' confini del diserto di Libia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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