Pagina (475/1094)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È in lei gran moltitudine di scorpioni, de' quali come uno è punto, di subito si muore: e per questa cagione gli abitatori la state abbandonano la città, e dimorano nelle loro possessioni fino al mese di novembre.
     
     
      Borgi.
     
      Borgi è un'altra città, discosta da Pescara circa a quattordici miglia verso ponente, civile e bene abitata, nella quale sono molti artigiani, ma in maggior copia sono i lavoratori delle possessioni. Hanno tanta penuria d'acqua che, volendo adacquarne il terreno d'un canale di cui si servono, ciascuno separatamente fa correr l'acqua ai suoi campi per lo spazio d'una o due ore, secondo la quantità del terreno; dipoi se ne vale un altro, tenendovi l'orologio, in modo che spesso tra loro ne nascono molte quistioni e morti.
     
     
      Nefta.
     
      Nefta è una città, o piú tosto abitazione, divisa in tre castelli molto grandi, e massimamente uno dove è la rocca. Penso che fusse edificata da' Romani per gli edificii che si veggono; ma, come che ella sia bene abitata, non è perciò in lei civilità alcuna. Ben solevano esser gli abitatori ricchi, percioché essi sono ne' confini di Libia e su la strada per cui si va al paese dei negri; ma essendo da cento anni in qua stata sempre ribella al regno di Tunis, il presente re v'andò a campo e la prese e la saccheggiò, molti di loro uccidendo e le mura rovinando, in modo che tutti tre i castelli oggi sono divenuti un solo casale. Le passa da vicino una certa acqua viva, piú tosto calda che fredda, della qual beono e n'adacquano i terreni.
     
     
      Teolacha.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Pescara Romani Libia Tunis