Gli abitatori vestono assai bene, l'abito de' quali è panno di bambagio negro o azurro, del quale se ne cuoprono eziandio il capo; ma i sacerdoti e i dottori l'usano bianco. In fine questo casale per tre mesi dell'anno, cioè il luglio e lo agosto e il settembre, si rimane come un'isola, percioché il Niger allora cresce non altrimenti che faccia il Nilo. Nel qual tempo soglion venirci mercatanti da Tombutto, conducendo le loro merci in certe barchette molto strette, e fatte d'una metà d'albero cavato; tutto il giorno navigano, e la notte ligano le barche a canto la ripa e lor dormeno in terra.
Questo regno fu signoreggiato già da una famiglia della origine del popolo di Libia, ma nel tempo che Soni Heli re, il signor di questo regno divenne suo tributario; ma, privato che fu Soni Heli da Izchia suo successor, questo signor fu preso dal detto Izchia e tenuto in Gago fino alla morte, governando il regno con un suo locotenente.
Melli regno.
Melli s'estende sopra un ramo del Niger forse a trecento miglia, e confina da tramontana col superiore, da mezzogiorno col diserto e con certi aridi monti; da ponente confina con alcuni boschi selvaggi che giungono per insino al mare Oceano, e da levante col tenitoro di Gago. In questo paese è un grandissimo casale, il quale fa presso a seimila fuochi ed è detto Melli, onde è appellato tutto il resto del regno, e in questo abita il re e la sua corte. Il paese è abbondante di grano, di carne e di bambagio; si truovano nel casale moltissimi artigiani e mercatanti natii e forestieri, ma molto piú dal re sono accarezzati i forestieri.
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