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      Gli abitatori sono ricchi per le mercatanzie che soglion fare, tenendo di molte cose fornite Ghinea, e Tombutto. Hanno molti tempii, sacerdoti e lettori, quali leggono nei tempii, perché non hanno collegii: e sono costoro i piú civili, i piú ingeniosi e i piú riputati di tutti i negri, percioché essi furono i primi che s'accostarono alla fede di Maumetto. In quel principio furono signoreggiati da un principal principe fra li popoli di Libia, ch'era zio di Giuseppe re di Marocco, e cosí durò la signoria in li suoi descendenti fino al tempo di Izchia, qual lo fece tributario, di modo che questo signore non può avanzare tanto che pasca la sua famiglia, per la gravezza che li vien data.
     
     
      Tombutto regno.
     
      Il nome di questo regno è moderno, detto dal nome d'una città che fu edificata da un re chiamato Mense Suleiman, gli anni di legira seicento e dieci, vicina a un ramo del Niger circa a dodici miglia, le cui case sono capanne fatte di pali, coperte di creta, coi cortivi di paglia. Ben v'è un tempio di pietre e di calcina fatto da uno eccellente maestro di Granata, e similmente un gran palazzo fatto dal medesimo artefice, nel quale alloggia il re. E in questa città sono molte botteghe di artigiani e mercatanti, e massimamente di tessitori di tele di bambagio; vengono ancora a lei panni d'Europa portati da mercatanti di Barberia. Le donne di questo usano ancora elle di coprirsi il viso, eccetto le schiave, le qual vendono tutte le cose che si mangiano; e gli abitatori sono persone ricchissime massimamente i forestieri che vi sogliono abitare, in tanto ch'el re d'oggi ha dato due sue figliuole per ispose a due fratelli mercatanti, mosso dalle ricchezze loro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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