V'è una piazza dove il giorno del mercato si vendono infiniti schiavi, cosí maschi come femine, e una garzona di quindici anni è comperata per sei ducati, e per altretanti un fanciullo.
Il re tiene in un palazzo separato infinito numero di moglieri, di concubine, di schiave e d'eunuchi, i quali sono per guardia delle dette femine. Usa eziandio di tener buona guardia di cavalli e di fanteria con archi. E fra la porta publica e la segreta del suo palazzo è una gran piazza murata d'intorno, e da ciascuna parte è una loggia dove il detto re dà udienza: e come che egli in persona ispedisca quasi tutte le faccende, nondimeno ha molti uficiali, come sono secretari, consiglieri, capitani, tesorieri e fattori. L'entrata del regno è grande, ma piú grandi sono le spese, percioché un cavallo che vale nell'Europa dieci ducati quivi si vende quaranta e cinquanta; il piú tristo panno d'Europa si vende quattro ducati la canna, e il monachino è minimo ducati quindici, e il veneziano fino, come è lo scarlatto o il pavonazzo o il turchino, trenta ducati la canna; la piú trista spada vale similmente in questo paese tre e quattro ducati: cosí gli sproni, le briglie, e cosí parimente tutte le cose di merceria o di speziaria; ma il sale vale piú di ogni altra merce che vi si porta.
Il resto di questo regno è di villaggi e di casali, dove si stanno i lavoratori di terreno e quegli che vanno con le pecore, i quali il verno vestono di pelle di pecora e la state vanno ignudi e scalzi, se non che pur cuoprono le parti vergognose con un poco di pannicello, e alle volte portano sotto alla suola del piede cuoio di pelle di camello.
| |
Europa Europa
|