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      E alle volte questi scacciano il re e pongono qualche suo parente in luogo di lui, né usano amazzar alcuno, e quel che piú contenta gli abitatori del diserto è fatto re in Agadez. Il rimanente di questo regno, cioè quelli che abitano verso mezzogiorno, tutti attendono alle capre e vacche; le loro abitazioni sono di frasche o di stuore, che di continuo portano sopra buoi dove vanno e le pongono dove pascolano, come fanno anco gli Arabi. Riceve il re gran rendita delle gabelle che pagano le robbe de' forestieri, e anco di quello che nasce nel regno, ma paga di tributo al re di Tombutto circa a cento e cinquantamila ducati.
     
     
      Cano.
     
      Cano è una gran provincia discosta dal Niger circa a cinquecento miglia verso levante, dove sono molti popoli i quali abitano in casali e attendono alle pecore e alle vacche, e gli altri sono lavoratori di terra. Nasce in questa provincia assai grano e riso, e ancora gran copia di bambagio; vi si truovano per lei molti monti diserti pieni di boschi e di fonti, e ne' boschi sono molti alberi di melaranci e di limoni salvatichi, i quali tuttavia nel sapore sono poco differenti dai domestici. E nel mezzo della provincia è la città la quale gli dà il nome: è d'intorno murata di pali e di creta, e cotali sono le case. Gli abitatori sono civili artigiani e ricchi mercatanti, e il re loro fu un tempo molto possente, e teneva gran corte e molti cavalli, in modo che si feciono tributari al re di Zegzeg e al re di Casena. Ma Ischia re di Tombutto, fingendo di volere essere in aiuto dei detti due re, con inganno gli uccise e ottenne i loro regni.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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