Zanfara.
Zanfara è una regione che confina con la sopradetta dalla parte di levante, nella quale abitano molti vili e rozzi popoli. Il paese è abbondante di grano, di riso, di miglio e di bambagio. E sono i medesimi abitatori uomini di statura grandi, ma negrissimi sopra modo; hanno cotai faccie larghe e brutte, e partecipi piú della bestia che dell'uomo. Ischia avvelenò il re loro e distrussene una gran parte.
Guangara e suo regno.
Questa è una regione che di verso silocco confina con la sopradetta, dove abita gran popolo dominato da un re, il quale può avere settemila fanti con archi e circa a cinquecento cavalli forestieri, e cava grande entrata delle mercatanzie e gabelle. Tutte le abitazioni di lei sono casali di capanne, eccetto uno che è grande e piú bello degli altri. Gli abitatori sono molto ricchi, percioché vanno con loro mercatanzie in lontani paesi, e dalla parte di mezzogiorno confinano con certi paesi ne' quali si truova molta quantità d'oro. Come che oggidí il popolo non può esercitar la mercatanzia di fuori, percioché ha due possenti e fieri nimici: da ponente Ischia e da levante il re di Borno. E quando fui in Borno, il re, che si chiamava Abram, congregò tutto il suo esercito per venir adosso al re di Guangara, e come fu vicino al detto regno ebbe nuova che Homar, signor di Gaogao, veniva verso Borno, e fu astretto di tornarsene indrieto, che fu gran ventura al re di Guangara. Li mercanti di Guangara, quando vanno al paese dell'oro, convien che passino per alti e scabrosi monti, di maniera che non vi possono andar le bestie; ma essi fanno che i loro schiavi portano sopra la testa le mercatanzie e le cose lor necessarie in certe zucche secche, che sono larghe e grandi, e ciascuno schiavo può far di cammino dieci e piú miglia col carico in testa di cento libbre: e io n'ho veduti alcuni aver reiterato due volte in un giorno il viaggio.
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