Per le quali furon fabbricate molte case ne' torrioni delle mura della città, e molti collegi per scolari e studenti di lettere, e ancora molti monasteri per gli uomini religiosi venuti per devozione.
È la città di forma quadra, con quattro porte: l'una verso levante, alla parte del Nilo; l'altra verso mezzogiorno, al lago detto el Buchiara; la terza verso ponente, al lato del diserto di Barca; la quarta porta verso la marina, dove è il porto. E in questa stanno i guardiani e i ministri della dogana, i quali cercano per insino dentro alle mutande di chi vien per mare, percioché non pure della robba, ma dei danari, si paga un tanto per cento. E sono similmente due altre porte appresso le mura della città, l'una dall'altra separate con un corridore, e una fortissima rocca, la quale è sopra la bocca d'un porto chiamato Marsa el Borgi, cioè il porto della torre. A quello si riducono le navi piú nobili e di piú importante mercatanzia, come sono i legni de' Veneziani, de' Genovesi, de' Ragusei e d'altri navili d'Europa, percioché a questa città sogliono venire per insino a legni di Fiandra, d'Inghilterra, di Biscaglia, di Portogallo e di tutta la riviera d'Europa. Ma in molto maggior copia sono gli Italiani, massimamente Pugliesi e Siciliani; ancora le navi di Grecia, cioè turchesche, vengono insieme a questo porto, per esser piú sicuro da' corsali e dalla fortuna. V'è un altro porto chiamato Marsa Essil Sela, che tanto è a dire il porto della catena, nel quale si riducono i navili che vengono di Barberia, come sono quegli di Tunis, dell'isola del Gerbo e d'altri luoghi.
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