Vi sono diversi altri giuocatori di spada, di bastone, di braccia e di tai cose, e altri che cantano le battaglie successe fra gli Arabi e gli Egizii, nel tempo che gli Arabi acquistarono lo Egitto: e sono infinite le pazzie e favole che si cantano.
Borgo detto Bulach.
Bulach è un grandissimo borgo, discosto dalla città murata circa a due miglia; ma per tutta la strada si truovano case e mulini che macinano per forza di bestie. E questo borgo è antichissimo, edificato su la riva del Nilo; fa circa a quattromila fuochi, e sono in lui molti artigiani e mercanti, massimamente di grano, d'olio e di zucchero. Nel detto borgo sono eziandio di belli tempi, case e collegi di studenti, e bellissime sono le case fabbricate sopra il Nilo. Ed è un gran piacere mentre si sta sopra le finestre delle dette case a vedere i navili che vengono pel Nilo al porto del Cairo, che è in questo borgo: e tal volta l'uomo vede un migliaio di burchi nel detto porto, spezialmente alla stagione della raccolta del grano. E quivi si stanno i gabellieri diputati sopra le robbe che vengono di Alessandria e di Damiata, benché poco vi si paga, avendosi già pagato la dogana su la marina; ben è vero che le merci che vengono d'Egitto pagano intera gabella.
Borgo detto Charafa.
Charafa è un borgo a guisa d'una piccola città, vicino al monte una tirata di mano, e discosto dalla città murata circa a due miglia e dal Nilo circa a un miglio. Fa circa a duemila fuochi, e oggidí è quasi la metà distrutto. Si veggono in lui molte sepolture d'alcuni uomini, dallo sciocco volgo tenuti santi, le quali sono fatte in volti bellissimi e altissimi, e di dentro ornate di varii lavori e colori, e coperte in terra e le mura di tappeti finissimi: a queste ogni venerdí mattina molti vengono dal Cairo e dagli altri borghi per cagione di divozione, lasciandovi molte limosine, ogni venerdí.
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