Hanno eziandio queste donne gran libertà e auttorità, percioché, come el marito è andato alla sua bottega, la donna si veste e si profuma con odori preziosi e va a spasso per la terra a visitar li suoi parenti o amici per parlar onestamente. E usano non cavalli ma asini, i quali hanno un portante suave e delicato come le chinee, percioché a questo i loro padroni gli avezzano, i quali gli tengono forniti di bellissimi drappi, e gli danno parimente a vettura a sí fatte donne, aggiuntovi un loro garzone per guida e istaffiere. E vi sono infinite persone che non anderebbono un quarto di miglio se non a cavallo.
In questa città, come in molte, vanno il dí infiniti uomini d'intorno vendendo diverse cose, come sono frutti, cacio, carne cruda e cotta e sí fatti cibi. Vi sono anco molti che portano sopra a camelli some di grossi utri pieni d'acqua, percioché la città, come io dissi, è discosta dal Nilo due buone miglia. Altri sono che portano un otre in collo molto ornato, con una cannella di ottone nelle braccia e in mano una tazza damaschina fatta con bei lavori, e va gridando l'acqua, e chi beve paga mezzo quattrino di quella moneta. Vanno eziandio per la città molti che vendono un numero infinito di polli, i quali sogliono dare a misura, percioché usano un modo mirabile a fargli nascere, il quale è che, pigliando uno di costoro mille uova e piú, le pone tutte insieme in certi fornelli fatti in molti solai, e nell'ultimo è un buco: sotto questi fornelli si suole fare un fuoco temperato, e in capo di sette giorni i polli cominciano a nascere in molta fretta.
| |
Nilo
|