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      Il quale certamente fu un dotto e singulare uomo, quantunque in alcune piccole cose dell'Africa egli certamente prese errore, non per colpa di lui, ma di chi lo informò e degli auttori che inanzi a lui scrissero: ma pure una macchietta non ha forza di estinguere tutta la bellezza d'un leggiadro e ben formato corpo.
     
     
      Elefante.
     
      L'elefante è animale salvatico, ma atto ad imparare. E gran copia di questi animali si truovano nei boschi della terra negra, i quali sogliono andare molti insieme, e come incontrano un uomo lo schifano e gli danno luogo. Ma se l'uomo cerca di fargli dispiacere, egli lo piglia con quel suo lungo rostro e, sollevandolo in alto, lo percuote in terra stropicciandogli adosso co' piedi, tanto che lo lascia morto. Ma come che il detto sia animale grande e feroce, pure i cacciatori nell'Etiopia ve ne pigliano molti, il che è in cotal modo. Essi, ne' folti boschi dove sanno che la notte questi animali si riposano, fra molti alberi fanno un serraglio di forti e spesse frasche, lasciandovi da una parte un poco d'intervallo voto, dove attaccano una porta che tengono distesa sul terreno a guisa di rastrello, la quale si può con una fune alzare e con essa leggiermente serrare il passo. Come adunque lo elefante, che vien per dormire, è entrato in quel serraglio, ed essi tosto tirano la fune e l'hanno in prigione, onde discendendo dagli alberi con saette l'uccidono, dipoi ne traggono i denti e gli vendono. Ma se gli scampa fuor del serraglio, ammazza quanti uomini ch'ei ritrova.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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