Quest'altra è similmente una radice, che nasce nel monte Atlante, ma nelle parti di ponente, la qual, come dicono quelle genti, ha virtú di confortare il membro dell'uomo, e moltiplicare il coito a chi la mangia in qualche lattovaro. Ancora affermano che se uno per aventura s'incontra ad orinar sopra la detta radice, che subito il detto membro se gli rizza. Né voglio tacer ancora quello che dicono tutti gli abitatori del monte Atlante, che si hanno truovate molte gioveni, di quelle che vanno pascendo gli animali per questo monte, che hanno perso la loro virginità non per altro accidente se non per aver orinato sopra detta radice: alli quali per giuoco io respondeva creder esser vero ciò che dicevan di detta radice, e appresso che se ne trovavan di tanto avvelenate che non solamente facevan perder la virginità, ma ancora enfiarli tutto il corpo.
Questo è in somma quanto di bello e memorabile ho veduto io, Giovan Lioni, in tutta l'Africa, la qual è stata da me circondata di parte in parte, e quelle cose che mi parsero degne di memoria, sí come io le viddi, cosí con diligenza di giorno in giorno le andai scrivendo; e quelle che non viddi, me ne feci dar vera e piena informazione da persone degne di fede che l'avean vedute; e dapoi con mia commodità questa mia fatica messi insieme e fecine un corpo, trovandomi in Roma. L'anno di Cristo MDXXVI, alli X di marzo.
Finisce il libro di Giovan Lion, nasciuto in Granata e allevato in Barberia.
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