Duoi Negri si offersono di volerli andare, e dimandando ciò che dovea darli, risposono due mavulgis di stagno per uno, che vale un grosson l'una: sí che per questo prezio cadaun di loro toglieva a mettermi la lettera nella caravella, e si misero all'acqua. La difficultà che ebbero a dover passar que' banchi con tanto mare, io non potria contare: e alle volte stavano per buon spazio d'ora che non li vedevo, in modo che giudicai piú volte che fossero annegati. E finalmente uno di loro non poté sostener tante botte di mare quante li rompevano adosso e tornò indrieto; ma l'altro stette forte e combattette su quella banca per spazio d'una gross'ora. Alla fine lo passò e portò la lettera al navilio, e tornò con la risposta, che mi parve cosa maravigliosa. Onde concludo per certo quelli Negri delle marine esser delli migliori notatori del mondo.
Della casa del signor Budomel e delle sue mogli.
Quello ch'io potei veder di quel signor e suoi costumi fu questo. Prima dico che questi che hanno nome di signori non hanno né castelli né città, come per avanti ho toccato; il re di questo regno non ha salvo che villaggi di case di paglia, e Budomel era signor d'una parte di questo regno, che è cosa piccola. Questi tali non sono signori perché siano ricchi di tesoro né di danari, perché non ne hanno, né lí si spende moneta alcuna; ma di cerimonie e di seguito di genti si ponno chiamar signori veramente, perché sempre sono accompagnati da molti, e reveridi e temuti molto piú dai suoi subditi di quello che non sono i nostri signori di qua.
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