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      La fava è larga, bassa e rossa, d'un vivo colore; e anche ve ne sono di bianche, e sono molto belle. Costoro seminano il mese di luglio e raccolgono il settembre, perché a questo tempo ghe piove e li fiumi crescono. Lavorano le terre e seminano e raccolgono in tempo di tre mesi, e sono cattivissimi lavoratori e uomini che non si vogliono affaticare in seminare, salvo tanto che possino mangiar tutto l'anno scarsamente, e poco curano d'aver biave da vendere. Il modo del suo lavorare è che quattro over cinque di loro si mettono nel campo, con certi badili piccoli a modo di vanghe, e vanno cadaun d'essi gettando la terra avanti, al contrario di quello che fanno e' nostri, i quali quando zappano tirano la terra a loro con le zappe. E questi la gettano avanti con i badili, e non vanno sotto salvo quattro dita: questo è il suo arare, e per esser la terra virtuosa e grassa produce tutto quello che loro seminano.
      Il bere suo sono acque, latte over vino di palme. Questo vino è un liquore che butta un arbore della forma di quello che fa dattoli, ma non è però quel medemo; e di questi arbori n'hanno molti, quali quasi tutto l'anno danno questo liquore, che lor Negri lo chiamano miguol, in questo modo: feriscono l'arbore nel piede in duoi over tre luoghi, e quello getta un'acqua berrettina a guisa di scolo di latte, e mettono sotto le zucche e l'assunano; ma non ne rende gran quantità, che tra il dí e la notte un arbore ne renderà circa due zucche. Ed è bonissimo da bere, e imbriaca come il vino chi non lo tempera con acqua; e il primo dí che si raccoglie è tanto dolce quanto il piú dolce vino del mondo, e dí in dí va perdendo il dolce e diventa garbo, ed è migliore da bere il terzo e quarto dí che 'l primo, perché gli è dolce e punge un poco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





Negri