» E rispondendoli di sí il Genovese, costui li disse: «Quelle erano bisse, le quali, se io non fussi andato a far un certo incanto che noi di qua usiamo, col qual le ho fatte tornar tutte indrieto, mi averiano in questa notte morto molti di miei animali». Delle qual cose fattosi maraviglia il Genovese, Bisboror li disse che non si maravigliasse, imperoché suo barba Budomel ne faceva di molto maggiori, perché, quando voleva far del tossico per velenar le sue armi, fatto un gran cerchio nel qual con incanto venivano tutte le bisse circunstanti del paese, quella che gli pareva piú velenosa con le sue mani l'ammazzava, e le altre lassava andare; e presone il suo sangue, temperandolo con una certa semenza d'un certo arbore (della quale io ho visto e honne avuto) e fattone una mistura, con quella avvelenava le sue armi, le quali dove ferivano uscendo un poco di sangue (benché la ferita fosse piccola), in un quarto d'ora moriva la persona ferita. Dissemi il Genovese che 'l detto Bisboror li volse far vedere la prova dell'incanto, ma che lui non si curò piú oltra d'intendere. Sí che concludo tutti li Negri esser grandi incantantori. E puol molto ben esser vero di questi incanti delle bisse, perché ho pur inteso in queste nostre parti de cristiani trovarsi persone che le sanno incantare.
Degli animali che nascono nel regno di Senega, e degli elefanti cose notabili.
In questo regno di Senega non si trovano altri animali domestichi, salvo buoi, vacche, capre; pecore non vi nascono, né vi potrebbeno vivere per il gran caldo, perché la pecora è animale che ama la terra di aere temperato, e piú presto vivono nella terra fredda che nella calda.
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