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      E quando a qualche gentil spirito nell'avenire venisse voglia di scriver questa istoria ordinatamente, potria servirsi in qualche parte di queste tal scritture, ancor che siano rozze e inordinate.
      E se alli prefati serenissimi re il nostro Signor Iddio avesse inspirato nel cuore che, secondo che li suoi capitani di tempo in tempo scoprivano qualche parte di continente, over isola non piú conosciuta, cosí avessero fatto descriver particularmente ciò che vi trovavano, con le sue altezze e longitudini, per memoria eterna alli posteri del loro glorioso nome, si averia al presente una maravIgliosa istoria, la qual, per le rare e inaudite cose che in quella si raccontarebbono, daria infinito piacere a chi la leggesse. Ma per quello che si sa fin al presente, non si vede che alcun l'abbi scritta. E tutto quello che 'l signor Damian di Goes, gentiluomo portoghese, ha scritto dell'impresa del Diu, è una minima particella rispetto a quello che l'uomo desidereria di leggere di cosí grandi e infiniti paesi, discoperti per diversi capitani in diversi tempi, li quali, per non esserne memoria, restano in eterna oblivione, non altramente che erano per il passato.
      E che bisogna dire? Non si vede che fino a' nostri giorni per mancamento di memoria la metà del mondo verso ponente, detta l'Indie occidentali, tanto abitata e piena di genti, era incognita (ancor che Platon dica che gli antichi Egizii ne avean cognizione), se 'l nostro Signor Iesú Cristo non l'avesse fatta scoprire, per esaltare in quella il suo santissimo nome?


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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