Morirono nel ritorno uomini 55 di male che veniva loro nella bocca, dapoi discendeva a basso nella gola, e similmente veniva loro gran dolore nelle gambe, nelle ginocchia per a basso.
Hanno discoperto di terra nuova leghe MCCC in circa di là dal discoperto, che si chiama il Capo di Buona Speranza, che fu discoperto fino al tempo del re don Giovanni, e di là dal detto capo andarono ben leghe DC costeggiando la costa tutta, dove erano populazioni de negri. E trovarono un gran fiume e alla bocca un gran villaggio abitato da negri, che sono come sudditi de' Mori, che stanno fra terra e fanno guerra a detti negri; nel qual fiume si trova infinito oro, secondo che mostrarono detti negri, dicendo che se stessero ivi una luna, li darebbono infinito oro. Il capitano non volle fermarsi, ma andò sempre avanti; e quando fu andato 350 leghe trovò una città grande circondata di mura, abitata da Mori bigi come Indiani, con bellissime case di pietra e di calcina fabricate alla moresca. E quivi discesero in terra, e il re moro di quella terra gli vidde volentieri e dette loro un pilotto per traversare il colfo, qual è in capo della costa dell'Etiopia: costui parlava italiano. E questa città si chiama Melinde e sta posta sopra detta costa, ch'è molto grande, tutta abitata da Mori.
Passarono poi il detto colfo dall'altra banda, che furono leghe 700 di traverso, e arrivarono ad una gran città, dove abitano idolatri e una sorte di cristiani: ella è maggiore di Lisbona e chiamasi Calicut. A mezz'il detto colfo è uno stretto, com'è a dire lo stretto di Romania, nel quale stretto è il mar Rosso, e dal lato dritto di quello è la casa della Mecca dov'è l'arca di Macometto, e vi sono tre giornate per terra e non piú, la qual casa dalla Mecha è una città de' Mori: e mia opinione è che questo sia il colfo d'Arabia, del quale scrive Plinio.
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