E per tornare alla detta città di Calicut, abitata dalle dette generazioni d'Indiani bigi, che non sono negri né bianchi, dicono esservi chiese, ma che non vi sono sacerdoti, né fanno officii divini né sacrificio; solamente hanno nella chiesa una pila d'acqua a modo di acqua benedetta, e altre pile hanno di certo liquore a modo di balsamo, e battezzansi ogni tre anni una volta in un fiume quivi appresso la città. Dicono che le case sono di pietra e di calcina fatte alla moresca, e le strade ordinate e diritte come nella Italia.
Come il re di Calicut è molto altamente servito; e come qui si trova ogni sorte di specie, e che danari vi si spendano; e come vi sono drappi di seda d'ogni sorte.
Il re di detta città è servito molto altamente, e tiene stato di re con somma di scudieri, portieri e camerieri, e ha un palazzo bellissimo. Quando il capitano di detti navili arrivò quivi, il re stava fuori della città, ad un castello cinque o sei leghe lontano. E subito come intese la nuova de' cristiani che erano venuti, se ne venne alla città con circa persone 50, e dipoi passati tre giorni mandò a chiamare il capitano, che stava in nave, il qual subito fu in terra con 12 uomini: e ben cinquemila persone l'accompagnarono dalla riva del mare fino al palazzo del re, alla porta del quale stavano 10 portieri con le mazze fornite d'argento. Poi andarono fin alla camera dove stava il re a giacere sopr'un letto basso: il piano della camera intorno al detto letto era tutto coperto di velluto verde, e le mura della camera tutte coperte di damasco di diversi colori; il letto era coperto di coltra bianca molto fina, lavorata tutta di filo d'oro, con un padiglione sopr'il letto molto ricco.
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