Nella detta città di Calicut, le monete che piú vi si spendono sono saraffi d'oro fino, moneta del soldano, che pesano due grani o tre manco del ducato, e gli chiamano saraffini; e similmente vi sono alcuni ducati veneziani e genovesi, e moneta d'argento piccola, che similmente debbe essere del soldano. Sonvi assai drappi di seta, velluti d'ogni colore, cetanini vellutati, rasi, damaschini, taffettà, panni lucchesini damaschini a posta, broccati d'oro, ottoni e stagni lavorati: in conclusione hanno di tutte le cose abbondanzia. E mia opinione è che li panni e drappi vi siano condotti dal Cairo.
Del gran numero di navi che vanno in Calicut al traffico delle specie, e come siano fatte, e in che modo stiano quando sono davanti la città; quello che vagliano quivi le spezierie.
I Portoghesi stettero nella detta città di Calicut dalli XIX di maggio fino alli XXV di agosto, e caricarono alcune poche specie: e in questo tempo viddero venirvi un numero infinito di navi de' Mori, dico ben millecinquecento, che vanno a quel traffico delle specie. E la maggior nave non passa botte CC di portata, e sono di molte sorti, grandi e piccole, e non hanno se non un albero, né posson andare se non a poppe: alle volte stanno quattro o sei mesi ad aspettar il tempo, e molte se ne perdono; sono di strana maniera e molto deboli, e non portano arme né artegliaria. E li navili che vanno all'isole delle spezie per portarle alla detta città hanno il fondo molto piano, che vogliono poca acqua; e alcune navi sono fatte senza alcun ferro, ma confitte con legno.
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