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      E subito il detto capitano dispacciò uno navilio che aveva con esso seco vettovaglie, e questo oltra le dodici navi sopradette, il qual navilio portò le lettere al re, nelle quali si conteneva quanto avevamo visto e discoperto. E dispacciato il detto navilio, il capitano andò in terra e mandò a fare una croce molto grande di legno e la mandò a piantare nella spiaggia, e similmente come scrisse lassava duoi uomini banditi in detto loco, li quali cominciorono a piangere, e gli uomini di quella terra gli confortavano e mostravano avere di loro pietà.
      L'altro giorno, che fu alli dua di maggio del detto anno, l'armata fece vela pel cammino per andare alla volta del Capo di Buona Speranza, il qual cammino saria di colfo di mare piú di milledugento leghe, che sono quattro miglia per lega. E alli 12 del detto mese, andando al nostro cammino, ne apparse una cometa verso la parte di Etiopia con un razzo molto lungo, la quale apparse di continuo otto o vero dieci notti. Item una domenica, ch'era alli 20 del detto mese di maggio, andando tutta l'armata insieme con buon vento con le vele con mezzo arbore senza bonetta, per rispetto di una pioggia che avemmo il giorno avanti, e cosí andando ne venne vento tanto forte per davanti e tanto subito, che non ce ne avedemmo fino a tanto che le vele furono atraversate agli arbori. In quello istante si perderono quattro navi con tutte le genti, senza poterli dar soccorso alcuno; le altre sette che scamporono stetteno a pericolo di perdersi. E cosí pigliammo il vento a poppa con gli arbori e vele rotte, e a Dio misericordia ce n'andammo cosí tutto quel dí. E il mare sgonfiò di tal modo che pareva che andassemo sopra i cieli, e il vento di subito si cambiò, ancora che era tanta fortuna che non avevamo ardire di dar le vele al vento; e navigando con questa fortuna senza vele, ci perdemmo di vista l'una dall'altra, di modo che le navi del capitano con due altre pigliorono altro cammino, e un'altra nave, chiamata il Re, con due altre pigliorono un altro, e l'altre per altro cammino: e cosí passammo questa fortuna venti giorni, senza dare al vento una vela.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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