Il re ebbe grande apiacere della nostra venuta, e a preghieri del re quel fattore che sapeva parlare arabico restò in terra.
Il giorno sequente mandò il re alla nave duoi Mori molto onorati, li quali sapevano parlare arabo, a visitare il capitano, e li mandò a dire come avea gran piacere del giunger suo, e mandollo a pregare che di tutto quello che avesse di bisogno mandasse alla sua terra come faria in Portogallo, che lui e tutto il suo regno stava al comando del re di Portogallo. E subito il capitano ordinò di mandar a terra le lettere, con lo presente che 'l re di Portogallo gli mandava. Il presente era questo, cioè una sella ricca, un paro di testiere di smalto per uno cavallo, uno paro di staffe e suoi speroni tutti d'argento smaltati e dorati, e uno pettorale della propria sorte per la detta sella, con li cordoni e fornimenti di chermesino molto ricco, e uno capestro lavorato d'oro filato per detto cavallo, e duoi cossini di broccato e altri duoi cossini di velluto chermesino, uno tappeto fino e uno panno da razzo, e duoi pezzi di panno di scarlatto, e una pezza di raso chermesin e una de taffettà chermesin: il qual presente valea in Portogallo piú di mille ducati. Ebbeno per consiglio che Ariscorea, che andava per fattore maggiore, gli portasse questo presente: il quale fu in terra con la lettera, e andavano con esso lui molti uomini de' principali con trombetti. E similmente il detto re mandò tutti i suoi principali a ricevere il detto fattore. E le case del detto re stavano alla riva del porto, e innanzi che arrivassino alla casa del re, gli vennero incontra di molte donne con vasi pieni di fuoco, e gli mettevano tanti profumi che andavano gli odori per tutta la terra: e cosí entrorono in casa del detto re, dove stava a sedere in una catedra, e molti Mori de' principali con esso lui.
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