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      Il detto re recusava questo, e Ariscorea fece tanto con lui che l'acquietò: e subito si mandò a dire al capitano, il quale si fece presto con suoi battelli, lassando le navi a buon recapito.
      Il battello nel qual andava col suo toldo avea la gente armata secretamente sotto le lor veste de grana e panni fini; e il re mandò apparecchiare duoi battelli di terra similmente co' suoi toldi e le sue genti, e cosí mandò a mettere in ordine uno cavallo al modo di Portogallo; e li suoi della terra non sapevano ordinare a che modo, tanto che li nostri l'ebbeno a mettere in ordine. Il qual re descendette per una scala, e al piede della scala stava aspettandolo tutta la gente piú ricca e onorevole, la quale avea uno castrone; e montando il re a cavallo scannorono il detto castrone, e passò il re a cavallo sopra il detto castrone e tutta la gente gridò molto forte con voce molto alta: e questo usano per cerimonia e incantaria. E cosí s'abboccorno insieme e stettero un gran pezzo a parlare. Alla fin el capitano gli disse che si volea partire, e però avea bisogno di uno pilotto che lo conducesse a Calicut; il re gli disse che lo mandaria, e cosí s'espedirono l'uno dall'altro. E come il detto re fu in terra, mandò subito Ariscorea alla nave con molta carne e frutti pel capitano, e similmente li mandò uno pilotto guzerato, di quelle navi di Cambaia che stavano nel porto.
      Il capitano lasciò in quel luoco duoi uomini banditi di Portogallo che restassino in Melinde, cioè uno di loro, e l'altro per andare con la nave di Cambaia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Primo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1094

   





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