Il giorno sequente, che fu alli X di zennaro del 1501, andavamo appresso a loro, e loro veniano appresso a noi, di modo che aggiungessemo l'una l'altra. Faccendo il capitano determinazione di combattere con esse, e stando già tanto appresso quant'è il trar d'una bombarda, s'accorse che Sanchio da Tovar, secondo capitano, con la sua nave e un altro navilio erano restati adrieto, di modo ch'el capitano, vedendo non v'esser ordine, determinò insieme con gli altri di levar suo cammino per Portogallo, donde avevamo il vento in poppe. Nondimeno l'armata di Calicut ci seguitò tutto quel giorno, fino ad un'ora di notte, di modo che ci perdessemo di vista. E cosí il capitano deliberò di venirsene a Portogallo, lassando li suoi sette uomini con lo fattore in terra, e levando li duoi di Cucchino con noi, li quali cominciammo accarezzare pregandoli che volessero mangiare, perché già erano tre giorni passati che non aveano mangiato: e cosí mangiorono con gran pena e passione, e noi ce ne venimmo al nostro cammino.
Adí XV zennaro giungemmo ad un regno di qua di Calicut, che si chiama Cananor, ch'è di caferis, della lingua a modo di Calicut; e passando pel detto regno, il re mandò a dire al capitano che avea gran dispiacere che lui non fosse andato al suo regno, e che gli pregava che gettassemo quivi l'ancora, e che se non fossemo caricati, lui ci caricaria. Udendo cosí, il capitano sorgette quivi, e mandò un Guzzerate in terra a dirgli come le navi erano già caricate, e che non avevano di bisogno salvo di 100 baare di cannella, che sono 400 cantari.
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