Venne el detto Giuliano a Sibilia, per la venuta e prieghi del quale fui forzato a venire; e fu tenuta a male la mia partita da quanti mi conoscevano, per essermi partito di Castiglia, dove mi era fatto onore e il re mi teneva in bona reputazione: peggio fu che mi parti insalutato ospite. E appresentatomi innanzi a questo re, mostrò aver piacere della mia venuta, e pregommi ch'io andassi in compagnia di tre sue navi, che stavano in ordine per andar a discoprir nuove terre: e perché un priego d'un re è comandamento, ebbi a consentire a quanto mi comandava.
E partimmo di questo porto di Lisbona tre navi di conserva adí X di maggio 1501, e pigliammo nostro pareggio diritti all'isola della Gran Canaria, e passammo senza posare a vista di essa. E di qui fummo costeggiando la costa d'Africa per la parte occidentale, nella qual costa facemmo nostra pescaria, d'una sorte pesci che si chiamano pargos, dove ci tenemmo tre giorni. E di qui fummo nella costa d'Etiopia a un porto che si dice Beseneghe, che sta dentro dalla torrida zona, sopra la quale alza el polo del settentrione 14 gradi e mezo, situato nel primo clima: dove stemmo 11 giorni pigliando acqua e legne. E perché mia intenzione era di navigare verso ostro per el golfo Atlantico, partimmo di questo porto di Etiopia e navigammo per libeccio, pigliando una quarta di mezzodí, tanto che in 67 giorni arrivammo a una terra che stava dal detto porto 700 leghe verso libeccio. E in quelli 67 giorni avemmo el peggior tempo che mai avesse uomo che navigasse el mare, per le molte pioggie, tempeste e fortune che ci dettono, perché fummo in tempo molto contrario, a causa che 'l forzo della nostra navigazione fu di continuo gionta con la linea dell'equinoziale nel mese di giugno, ch'è inverno, e trovammo el dí con la notte essere eguale, e trovammoci avere l'ombra verso mezzodí di continuo.
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