Piacque a Dio mostrarci terra nova, che fu il 17 agosto, dove surgemmo a mezza lega e buttammo fuori li nostri battelli; poi andammo a veder la terra se era abitata da gente e di che sorte, e trovammo essere abitata da genti ch'erano peggiori ch'animali, come V.S. intenderà.
In questo principio non vedemmo gente, ma ben conoscemmo ch'era populata, per molti segnali ch'in quella vedemmo. Pigliammo la possessione di essa per questo serenissimo re, la quale trovammo esser terra molto amena e verde e di buona apparenza: stava oltra della linea equinoziale verso ostro 5 gradi. Poi ci ritornammo alle navi, e perché tenevamo gran necessità d'acqua e di legne, accordammo l'altro giorno di ritornare a terra per proveder delle cose necessarie. E stando in terra, ci vedemmo una gente nella sommità d'un monte, che stavano mirande e non osavano discendere a basso: erano nudi, e del medesimo colore e fazione ch'erono gli altri passati scoperti per me per il re di Castiglia. E stando con loro travagliando perché venissino a parlare con noi, mai non gli potemmo assicurare, non volendosi fidar di noi; e visto la loro ostinazione, e di già essendo tardi, ce ne tornammo alle navi lasciando loro in terra molti sonagli e specchi e altre cose a sua vista: e come fummo larghi al mare, discesono dal monte e vennono per le cose che gli lassammo, faccendosi di esse gran maraviglia. E per questo giorno non ci provedemmo se non d'acqua; l'altra mattina vedemmo dalle navi che la gente di terra facevono molte fumate, e noi, pensando che ne chiamassino, andammo a terra, dove trovammo ch'erano venuti molti populi: e tuttavia stavano larghi da noi e ne accennavano che fossimo con loro drento per la terra, per onde si mossono dua nostri cristiani a domandare al capitano che desse lor licenzia, che si volevano mettere a pericolo di voler andare con loro in terra, per vedere che gente erano e se ne tenevano alcuna ricchezza o spezieria o drogheria.
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Dio Castiglia
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