E allora comandai che tutta la gente e armata si provedessi di acqua e di legne per sei mesi, che tanto giudicorono gli ufficiali delle navi che potevamo navigare con esse. Fatto nostro provedimento di questa terra, cominciammo nostra navigazione per el vento sirocco, e fu il 15 di febraio, quando già el sole s'andava appressando all'equinozio e tornava verso questo nostro emisperio del settentrione. E tanto navigammo per questo vento, che ci trovammo tanto alti che 'l polo antartico ci stava alto fora del nostro orizonte ben 52 gradi, e di già stavamo discosti dal porto di dove partimmo ben 500 leghe per sirocco: e questo fu il 3 d'aprile. E in questo giorno cominciò una fortuna in mare tanto forzosa che ne fece amainare del tutto le nostre vele, e correvamo con arbero secco con molto vento, ch'era libeccio, con grandissimi mari e l'aria molto fortunevole: e tanta era la rabbia del mare che tutta l'armata stava con gran timore. Le notti eron molto grandi, che notte tenemmo il 7 d'aprile che fu di 15 ore, perché il sole stava nel fine di Aries e in questa regione era lo inverno, come ben può considerare V.S..
E andando in questa fortuna, adí 7 d'aprile avemmo vista di nuova terra, della quale corremmo circa di 20 leghe e la trovammo tutta costa brava, e non vedemmo in essa porto alcuno né gente, credo perch'era tanto el freddo che nessuno dell'armata ci poteva remediare né sopportarlo. Di modo che, vistoci in tanto pericolo e in tanta fortuna, ch'a pena potevamo aver vista l'una nave dell'altra, per i gran mari che facevono e per la grande oscurità del tempo, accordammo con el capitano maggiore far segnale all'armata ch'arrivasse, e lasciammo la terra e se ne tornassimo al cammino di Portogallo: e fu molto buon consiglio, che certo è che, se tardavamo quella notte, tutti ci perdevamo.
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Aries Portogallo
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