Questo è quanto viddi in questo viaggio, fatto per el serenissimo re de Portogallo.
Di Amerigo Vespucci lettera seconda.
Come la nave del capitano maggiore dette in un scoglio e si aperse. Di un porto che scopersero, qual chiamorono la Baia di Tutti i Santi. E come in un altro porto fecero una fortezza.
Restami dire le cose per me viste nel secondo viaggio per questo serenissimo re, e per essere oramai stracco, e anche perché questo viaggio non si forní secondo ch'io levavo el proposito, per una desgrazia che ne accadde nel golfo del mare Atlantico, come nel processo sotto brevità intenderà V.S., m'ingegnerò d'esser breve.
Partimmo di questo porto di Lisbona sei navi di conserva, con proposito di andare a scoprir una città verso l'oriente che si dice Melacca, della quale si ha nuove esser molto ricca, e che è come el magazino di tutte le navi che vengono del mar Gangetico e del mar Indico, come è Calis camera di tutti i navili che passano di levante a ponente. E questa Melacca è piú al levante che Calicut e in molto piú alta parte del mezzodí, perché sappiamo che sta in altezza di tre gradi del nostro polo. Partimmo el giorno 10 di maggio 1503 e fossimo diritti alle isole del Capoverde, dove smontammo e pigliammo ogni sorte di rinfrescamento. E stati 13 giorni, di qui partimmo a nostro viaggio navigando per el vento sirocco; e come el nostro capitan maggior fusse uomo prosontuoso e bizarro, volse andare a riconoscere la Serra Liona, montagna della Etiopia australe, senza tener necessità alcuna, se non per farsi vedere ch'era capitano di sei navi, contro la volontà di tutti noi altri capitani.
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